L’Intelligenza Artificiale nel Cuore dei Settori Culturali e Creativi Europei: Materahub al Tavolo Europeo

Nel panorama in rapida evoluzione dei settori culturali e creativi (CCS) europei, l’Intelligenza Artificiale (AI) emerge come una forza trasformativa con un potenziale significativo.

Materahub è parte attiva del gruppo di lavoro istituito dalla Commissione Europea per esplorare come l’AI può trasformare e potenziare il nostro patrimonio culturale, le arti performative, l’audiovisivo e l’editoria.

Un recente rapporto preparato per la Commissione Europea esplora in dettaglio l’applicazione dell’AI in questi settori, delineando una serie di casi d’uso ad alto potenziale e le sfide associate. Il rapporto, frutto di ricerche approfondite e destinato a informare un dialogo strutturato, rivela che l’ecosistema CCS, composto principalmente da piccole e medie imprese (PMI) e un numero considerevole di creativi indipendenti, contribuisce in modo sostanziale all’economia europea. L’AI sta già lasciando il segno, con investimenti concentrati in aree come l’AI generativa per la creazione di media e contenuti, strumenti di design potenziati dall’AI e personalizzazione e localizzazione dei contenuti guidate dall’AI.

Tuttavia, l’adozione dell’AI non è priva di ostacoli. Preoccupazioni relative all’attribuzione, alla proprietà e alla violazione del copyright di contenuti generati dall’AI, nonché rischi come contenuti di bassa qualità, monoculture e pregiudizi, emergono come questioni chiave. Ulteriori sfide includono l’accesso ai dati, le competenze, la collaborazione intersettoriale, la trasparenza e l’accesso ai finanziamenti.

Nonostante queste sfide, il rapporto identifica una serie di casi d’uso promettenti per l’AI nei CCS. Questi includono la sottotitolazione e il doppiaggio automatici, la composizione e la produzione musicale assistite dall’AI, l’automazione degli effetti visivi, la digitalizzazione e il restauro del patrimonio culturale, l’arte assistita dall’AI, la narrazione interattiva guidata dall’AI, le esperienze museali curate dall’AI e le attività editoriali assistite dall’AI. Ciascuno di questi casi d’uso viene analizzato in termini di impatto, requisiti di implementazione e potenziale di scalabilità.

Ad esempio, la sottotitolazione e il doppiaggio automatici alimentati dall’AI hanno il potenziale per aumentare l’accessibilità dei contenuti, ma richiedono una notevole potenza di calcolo e grandi set di dati linguistici. Allo stesso modo, l’AI nella composizione musicale può democratizzare la creazione musicale, ma solleva preoccupazioni legali ed etiche relative al copyright e alla diversità culturale.

Il rapporto sottolinea anche gli aspetti organizzativi e tecnici dello sviluppo e dell’implementazione di modelli di AI nei CCS. La maggior parte dei modelli di AI applicabili al settore CCS viene sviluppata al di fuori dell’UE, con le organizzazioni CCS che acquisiscono soluzioni attraverso software commerciale, strumenti open source, fornitori di AI di terze parti e progetti di ricerca collaborativi. Le sfide tecniche includono l’accessibilità e la qualità dei dati, i diritti di proprietà intellettuale, le dinamiche del mercato e la concentrazione, e le risorse computazionali.

In conclusione, mentre l’AI offre un potenziale significativo per trasformare i settori culturali e creativi europei, la sua adozione richiede un’attenta considerazione delle sfide etiche, legali e tecniche. Il rapporto funge da risorsa preziosa per informare il dialogo e le strategie politiche sull’applicazione dell’AI nei CCS, con l’obiettivo di sfruttare i benefici dell’AI promuovendo al contempo la diversità culturale, l’inclusione e la creatività.

Condividi l'articolo: