Cos’è l’Intelligenza Artificiale Generativa?

a cura di Tlon

L’intelligenza artificiale (IA) è l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane: ragionare, apprendere, pianificare, individuare problemi e risolverli, raccogliere e interpretare dati. In realtà, le macchine sono programmate per simulare il pensiero umano e imitare le nostre azioni, ma l’IA non funziona esattamente come il cervello umano.

L’intelligenza artificiale viene teorizzata, studiata, sviluppata e impiegata da più di cinquant’anni in molteplici settori, e ci permette di semplificare e automatizzare ogni tipo di attività. Per funzionare, i sistemi di IA hanno bisogno di una grande quantità di dati (big data), grazie ai quali gli algoritmi possono apprendere i fenomeni (naturali, umani, digitali), mapparli e prevederli. In base a come vengono istruiti e allenati, i sistemi di IA possono adattare il proprio comportamento sulla base delle variazioni che individuano e lavorare in autonomia.

L’intelligenza artificiale (IA) ha una storia culturale affascinante che risale a molti secoli fa, e oggi è sempre più in grado di raggiungere gli stessi risultati in un tempo molto più breve.

L’IA Generativa

L’intelligenza Artificiale Generativa (IAG o GenAI) è un tipo di intelligenza artificiale in grado di generare dati, cioè di crearli a partire dalle conoscenze che le sono state fornite per istruirla e allenarla. L’IAG può quindi creare immagini, video, audio, testi, modelli 3D. Questo tipo di IA sta conoscendo un enorme sviluppo negli ultimi anni, e genera anche tanta inquietudine perché entra nel regno di ciò che finora abbiamo creduto la massima espressione umana: la creatività.

L’IAG apprende dei modelli (pattern) dai dati che le vengono forniti, e utilizza poi questa conoscenza per generare risultati nuovi. L’IAG analizza vasti insiemi di dati e generare nuovi contenuti che imitano gli stili e le caratteristiche dei dati originali, e per farlo utilizza algoritmi avanzati di apprendimento automatico, noti come reti neurali.

A differenza dell’IA tradizionale, che segue istruzioni predefinite, l’IAG è in grado di creare qualcosa di originale, spesso indistinguibile dalle opere create dall’uomo. È proprio da qui che nascono le principali critiche. L’IAG, infatti, è in grado di produrre contenuti complessi e altamente realistici che imitano la creatività umana, e già adesso l’attendibilità dei software in grado di distinguere un contenuto organico (cioè creato da un essere umano) da uno elaborato con IAG è fortemente messa alla prova.

Le più recenti innovazioni nel campo riguardano:

  1. Generazione di Testi: Modelli di linguaggio come chatGPT possono scrivere qualunque tipo di testo in più di 50 lingue partendo da semplici prompt, cioè da comandi testuali.
  2. Creazione di Immagini: Strumenti come DALL-E di OpenAI o MidJourney permettono di generare immagini partendo da descrizioni testuali dettagliate (ancora una volta, i prompt). Puoi descrivere una scena surreale nello stile di Van Gogh, e l’IAG produrrà un’immagine o un set di immagini che cercherà di interpretare quella descrizione.
  3. Musica e Suoni: L’IAG è in grado di creare brani musicali e tappeti musicali. Jukedeck, OpenAI’s MuseNet e Suno possono comporre musica in pressoché qualunque stile. 

IA generativa e implicazioni etiche e culturali

Implicazioni etiche e culturali

L’adozione dell’IAG solleva importanti questioni filosofiche, etiche e culturali. Esiste, per esempio, un dibattito filosofico sull’IA in merito alla possibilità che le macchine possano possedere una vera “intelligenza” o addirittura una coscienza, o se invece riferirci a loro come IA rappresenti solo il tentativo umano di immaginare le macchine come simili a noi.

Inoltre, esistono numerose questioni etiche riguardo all’utilizzo delle IAG, che toccano questioni quali etica e impatto sociale, autenticità e plagio, disinformazione e fake news, bias e discriminazioni, privacy e uso dei dati, responsabilità legale per i contenuti generati, dipendenza dalla tecnologia, impatto sull’occupazione, trasparenza e accountability, sicurezza informatica, erosione delle abilità umane.

Conclusioni

L’IAG continua a evolversi a una grande velocità e solleva interrogativi fondamentali e sempre più complessi sull’interazione tra tecnologia, creatività e società. È indubbio, infatti, che stia rimettendo in discussione il modo in cui concepiamo la creazione artistica, e per questa ragione occorre conoscerla e scegliere consapevolmente se e come usarla.

L’IAG, infatti, viene considerata una questione puramente informatica e tecnologica, ma in verità coinvolge ogni campo del sapere. Per comprenderne le possibilità, dunque, è essenziale non trascurare il contributo di tutte le scienze umane.

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